martedì 2 ottobre 2007

Charulata


Titolo: Charulata
Regia: Satyajit Ray
Produzione: India 1964
Durata: 120'

India 1879/80.negli ambienti della borghesia colta e progressista di Calcutta si svolge la storia di Charulata.
Bhupati Dutta editore di the sentinel e uomo politico particolarmente attivo,sempre preso dai suoi numerosi impegni,non si accorge di trascurare sua moglie.Charulata (interpretata da una grandissima Madhabi Mukherjee) si è adattata a ricoprire il ruolo della tradizionale moglie indiana,pur essendo una donna dotata di una cultura raffinata e desiderosa di poter svolgere una vita più attiva;quindi,nonostante l'apertura mentale del marito,passa le sue giornate in solitudine avendo come unico contatto con il mondo esterno un binocolo da teatro, che usa per osservare quanto succede fuori dalla finestra.
Bhupati, per alleggerire la solitudine di sua moglie, invita suo fratello maggiore con la moglie a stabilirsi per qualche tempo nella loro casa,ma questi,ben presto, si riveleranno essere due volgari ladri.Sarà invece la visita di Amal, cugino di Bhupati, ad alleviare la solitudine di charulata.amal condivide con Charulata la passione per la musica e la letteratura e sarà proprio per merito dei suoi stimoli che charulata inizierà a scrivere ottenendola pubblicazione di una sua storia.Col passare dei giorni il loro rapporto sembra trasformarsi in qualcosa di più complesso e Amal ,leale nei confronti del cugino, decide di allontanarsi da questa situazione congedandosi con una lettera.Solo ora, osservando la reazione emotiva della moglie,Bhupati si rende conto di quanto stava succedendo sotto i suoi occhi.Charulata e bhupati si riuniranno in un finale che lascia ben sperare in un futuro migliore per la coppia.
Realizzato nel 1964 adattando la novella del 1901 Nastanirh («Il nido infranto») di Rabindranath Tagore, Satyajit Ray ,autore anche della colonna sonora,ci regala uno dei più bei ritratti femminili della storia del cinema mondiale.curiosamente rifiutato alfestival di Cannes in seguito viene premiato per la miglior regia al festival di Berlino.

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